lunedì 29 dicembre 2008

Il crollo di un mito: la puntualità dei treni giapponesi

Prima di parlarvi del motivo che da il titolo a questo nuovo racconto faremo una premessa sul sistema dei trasporti in Giappone. In tutto il Paese, da nord a sud isolette comprese, è generalmente presente la compagnia Japan Rail (JR) con diversi tipi di treni, autobus e persino traghetti. Oltre a questa ci sono numerose compagnie di trasporti private (ferrovie, autobus, traghetti e metropolitane), compagnie di autonoleggi, e così via. La JR è anche la proprietaria degli ormai famigerati treni Shinkansen, ossia quelli che da noi si conoscono come "treni proiettile", in grado di percorrere centinaia di Km in pochissimo tempo, su binari dedicati.
Prendere un treno Shinkansen significa: acquistare il biglietto e/o prenotare il posto, entrare nei cancelli dei binari Shinkansen, attendere il treno mettendosi in fila nei percorsi tracciati a terra a seconda del vagone su cui si viaggerà, e... esattamente quando scatta l'ora di arrivo prevista, ecco arrivare il treno, le cui porte si fermeranno esattamente di fronte al percorso tracciato. Tutto semplice, ordinato e puntuale fino all'eccesso, ma fantastico proprio per questo.
Ora, abituati come siamo alla precisione e affidabilità da leggenda di questi treni, con in mano la nostra prenotazione "Tokyo-Hachinohe" siamo partiti anche un pò in anticipo stamattina, per lasciarci il tempo di scegliere un obentou (cestino del pranzo) prima di salire sullo Shinkansen Hayate 15 delle 10:56. Arrivati quindi a Tokyo con mezz'ora di anticipo sul treno ci siamo chiesti se, per scrupolo, non si fossero liberati dei posti vicini sul treno: quelli prenotati infatti erano su due file diverse, ma al momento della prenotazione non c'era di meglio. Niente da fare, l'addetta alle prenotazioni ci dice che i treni sono in ritardo e tutti i posti sono già stati prenotati, quindi ci teniamo i nostri e andiamo a vedere la situazione ritardo, che già di per sè è cosa strana: ripeto, la puntualità di questi treni è leggendaria!
Arrivati al cancello degli Shinkansen diretti a nord crediamo di vedere male: sul tabellone sono riportati i treni che sarebbero dovuti partire ben TRE ore prima?!? C'è gente dovunque, chi mangia seduto sulla valigia e chi si guarda attorno confuso, sembra di essere a Malpensa durante uno sciopero Alitalia! Capistazione armati di megafono dicono alla gente di entrare/uscire dai cancelli, una fila infinita di gente aspetta il proprio turno alla biglietteria vicina per cercare di modificare o cancellare una prenotazione, in generale sembra che nessuno sappia bene quello che sta facendo.
Noi non abbiamo bisogno di biglietto per entrare o uscire, il pass ci fa andare dove vogliamo, prendere qualunque treno e tratta, quindi ci avventuriamo su un binario e decidiamo di vedere cosa succede: il treno delle 7:26 sta per partire, la gente è ferma in piedi tra le porte, il treno viene annunciato diverse volte ma sembra non volersene andare. Che fare? Un viaggio di tre ore in piedi stipati tra le porte del treno, oppure tentare l'attesa? Vedendo che anche il treno successivo sembra essere pronto e che forse la situazione si sta sbloccando, decidiamo di aspettare fiduciosi che i nostri eroi JR rimettano a posto le cose. Primo errore.
Abbandoniamo quindi i binari e torniamo tra la folla di disperati sotto, dando un'occhiata al tabellone degli orari stampato e a quello a messaggi variabili: qualcosa sembra non andare, mancano dei treni o è la nostra impressione? Evitando la lunghissima coda di persone in attesa alla biglietteria adiacente ai binari, ci dirigiamo allo sportello dove eravamo stati prima per avere chiarimenti riguardo orari e tempi di attesa. Stavolta incappiamo in un ragazzino poco preparato (va detto), che ci rassicura sul fatto che il nostro treno partirà, anche se in ritardo, e ci da un orario ipotetico di coincidenza: sì perchè dopo questo treno ci aspetta un secondo tratto di più di 3 ore, per raggiungere Hakodate.
Tornando sui binari però il dubbio ci attanaglia: com'è che sugli schermi compaiono i treni fino alle 8e30 circa, poi direttamente quelli dopo mezzogiorno? Che ne è di quelli in mezzo? Naturalmente tra quelli ci sarebbe anche il nostro. Vediamo un capostazione armato di fogli stampati assediato di persone, ci avviciniamo e capiamo che lui ha le risposte: quando riusciamo a chiedergli notizie del nostro treno fa una bella X con le braccia e dice "mi dispiace"... insomma, ci hanno soppresso il treno! Non solo il nostro ovviamente, la lista stampata era bella nutrita! Chiedendo a un altro abbiamo conferma che la situazione è questa e che, se vogliamo partire, non ci resta che stare in piedi su un treno di quelli in ritardo che man mano partono.
C'è poco da fare, saliamo sul binario del fantomatico treno delle 9:26 e aspettiamo in coda: non ci sono carrozze di posti non prenotati, per cui sarà di sicuro un viaggio in piedi tra le porte. Essendo tra i primi a salire, però, riusciamo a guadagnare una "buona posizione" e a ritagliarci un angolo vitale sufficiente a sederci sul trolley o alzarci, a turno. Due fermate dopo Tokyo la faccenda si fa critica per gli altri, strettissimi nei corridoi e in ogni spazio, ma per fortuna a Sendai si torna a respirare. L'avventura però è solo a metà.
Arrivati al capolinea, la città di Hachinohe, dobbiamo prendere il treno per Hakodate che già due settimane fa non si poteva prenotare perchè era pieno: questo treno ha due carrozze di posti liberi, ma la coda di persone in attesa sul binario è già ben oltre le capacità dei vagoni. Sullo stesso marciapiede arriva un treno per Aomori, che nessuno degna di uno sguardo: noi potremmo anche prendere quello, poi scendere ad Aomori e da lì fare l'altra metà del viaggio sul treno per Hakodate. Che facciamo? Ci sediamo per un pò su uno e poi ci accalchiamo sull'altro? Decidiamo di restare in coda per quello che va direttamente a Hakodate, sperando che davanti a noi non ci siano troppe persone. Secondo errore.
Il treno arriva, i posti liberi si riempiono prima che tocchi a noi entrare, così ci piazziamo nuovamente tra le porte, ma un pò più avanti tra le carrozze di posti prenotati. Possiamo considerare questo il nostro terzo errore, perchè ad alcune stazioni successive diverse persone sono scese, tra cui forse anche gente dei vagoni non prenotati, ma noi siamo rimasti bloccati tra le nostre belle porte fino al capolinea.
Morale: saremmo dovuti arrivare a Hakodate alle 17e30, comodamente seduti almeno per metà del viaggio, mangiando un obentou e ammirando il paesaggio dal finestrino. In realtà siamo arrivati alle 19e40, esausti, con una fame da lupi e la schiena a pezzi!
La domanda è: che fine ha fatto la leggenda?
Speriamo che la cosa non si ripeta, voi incrociate le dita per noi per favore!

P.S.: durante la seconda parte di viaggio abbiamo percorso il Seikan Tunnel, prima galleria ferroviaria sottomarina, nonchè la più lunga, completata nel 1984. Grazie ad un compagno di viaggio ben poco sveglio ci siamo sorbiti il rumore ampliato dell'intero tratto, perchè il furbo si è piazzato tra le porte di comunicazione dei due vagoni, tenendole aperte tutto il tempo. Avete presente? No comment.

4 commenti:

Nicus ha detto...

Per avere ritardi di 3 ore doveva essere successo qualche casino veramente grosso, mi sa.
Anche a noi comunque è capitato di beccare un ritardo di 20' sulla Hida-sen, per lavori sulla linea, ma normalmente puoi regolare l'orologio sul passaggio dei treni :)

Certo è che i giapponesi, troppo abituati ad avere tutto preciso e pianificato, vanno nel totale casino quando ci sono imprevisti :)
Non voglio immaginare come fossero in palla con tutti i treni bloccati :D

Bel viaggio!

Mara ha detto...

Grazie per il commento! A me era capitato un paio di volte di subire "disagi" per due suicidi sui binari (purtroppo), ma una cosa del genere credo sia stata epocale: alcuni nostri amici sostengono che proprio per l'eccezionalità dell'evento nessuno sapeva come comportarsi, così alla fine la "praticità" ha avuto la meglio. Eliminiano i treni in ritardo e facciamo finta che quelle migliaia di persone rimaste a piedi non esistano! O_O
Comunque, ora lo ricordiamo con un sorriso naturalmente. E diciamo pure che forse noi italiani eravamo più preparati a questo tipo di catastrofe dei poveri giapponesi ^.* Dovremmo ringraziare le FS??

kiruccia ha detto...

Ma alla fine eravate riusciti a scoprire a cosa fosse dovuto il ritardo???

Mara ha detto...

Sembra che la tormenta di neve che dalla notte prima imperversava nel nord-est avesse interrotto le linee elettriche per alcune ore. Da lì il caos!