giovedì 18 aprile 2019

Tohoku: Shibata (Miyagi)

Il mio tour del Tohoku continua, e di nuovo è Sendai lo snodo da cui passa la mia odierna avventura. Spenderei alcune parole sulla città, una vera scoperta perché non pensavo fosse tanto grande e piena di vita prima di capitarci, ma le cose da dire oggi sono molte e il tempo poco per cui per ogni curiosità sulla città vi rimando al sito ufficiale dell'ente del turismo di Sendai.
Questa volta sono arrivata a Sendai da Tokyo a bordo del Komachi Shinkansen, che personalmente non avevo mai provato. Il Komachi Shinkansen sale da Tokyo verso nord assieme allo Hayabusa, ma lungo la strada se ne distacca perché i due treni hanno destinazioni finali differenti: Akita (Tohoku) per il Komachi, Shin-Hakodate (Hokkaido) per lo Hayabusa.

Hayabusa (verde) e Komachi (rosso) - Stazione di Tokyo (Aprile 2019)

Come anticipavo, la mia meta di oggi non era Sendai. A circa mezz'ora di treno dalla città, in direzione sud verso Fukushima sulla JR Tohoku line, si trovano due paesi collegati tra loro da una strada per così dire... particolare. Si tratta di Funaoka e Ogawara, e la strada/viale che li unisce costeggia il fiume Shiroishi lungo cui entrambi si sono sviluppati. Prende il nome di Hitome Senbonzakura, che si può tradurre come "Mille sakura in un colpo d'occhio": un lungo sentiero pedonale (possono passare pochissimi mezzi autorizzati) che corre lungo il fiume in una distesa ininterrotta di alberi di ciliegio secolari, che protendono i loro rami verso il fiume e verso la strada, formando in questa stagione spettacolari tunnel fioriti.

Hitome Senbonzakura da Funaoka - Aprile 2019

Hirome Senbonzakura da Funaoka - Aprile 2019

Anche se per i turisti occidentali non è ancora particolarmente famoso, Hitome Senbonzakura offre una delle esperienze per me più suggestive di tutte per fare hanami nel Tohoku e in generale in Giappone: un lungo percorso tranquillo, migliaia (letteralmente) di alberi da fotografare e ammirare, un festival (a Ogawara) in cui approfittare delle bancarelle per mangiare di tutto, e se ancora non bastasse... una ferrovia tutta particolare! ;)
A Shibata, cittadina ancora più piccola delle precedenti e incastonata tra le due, si può risalire la collina in mezzo ai sakura a bordo di una slope car. Al suo "terminal" si gode del panorama dall'alto e di una pacifica dea Kannon. Pacifica davvero: si chiama Heiwa Kannon, lett. Kannon della Pace... che in italiano suona strano, lo ammetto!
La statua domina anche quello che un tempo era il castello di Shibata, di cui ora resta solo la base in pietra, altro spettacolare punto di osservazione del viale dei ciliegi e della ferrovia che lo costeggia.

Slope car a Shibata - Aprile 2019

Heiwa Kannon - Shibata Aprile 2019


lunedì 15 aprile 2019

Tohoku: Matsushima

Forse vi starete chiedendo dove è finita la mia passione per i treni in questo viaggio. Finora ho acquistato e ritirato il JR Pass, ho preso uno shinkansen e qualche treno locale di poco conto. Ebbene, per mia fortuna e vostra curiosità, finalmente spiegherò cos'altro permette di fare il JR East Tohoku Pass oltre alle solite cose a cui i JRP ci hanno abituato.
La compagnia JR East permette ai turisti stranieri di usufruire della prenotazione online (da 30 giorni prima) di tutti i suoi treni "prenotabili". Sembrerà assurdo (a me almeno sì) ma nonostante tutto la JR non è ancora entrata nel terzo millennio in questo: i JR Pass non sono tessere magnetiche (che esistono in Giappone dal 2001!) ma cartoncini scomodi da ritirare e utilizzare, e le prenotazioni dei posti sono generalmente affidate alle biglietterie in loco. Da diversi anni, però, JR East si distingue dalle altre divisioni della compagnia per questo benvenuto servizio, di cui naturalmente ho usufruito anch'io.
Comodamente seduta a casa ho prenotato così il mio spostamento in treno da Sendai a Matsushima su un treno particolare: Resort Minori è un cosiddetto Joyful Train, ovvero un treno turistico che opera soltanto pochi giorni all'anno allo scopo di far conoscere determinate zone e a volte "temi" o attrazioni. Nel caso di questo treno il focus sono le località termali che raggiunge e il magnifico paesaggio che si gode dai suoi enormi finestrini, in particolare in autunno. Io sono rimasta a bordo troppo poco (20 minuti) per godere appieno del viaggio, ma nel mio caso la meta era vicina e in sé valeva il sacrificio.


Joyful Train Resort Minori - Sendai (Aprile 2019)

Il personale JR saluta i viaggiatori del treno Resort Minori - Sendai (Aprile 2019)

Matsushima è una tranquilla località di mare a nord di Sendai, nella prefettura di Fukushima. Divenne particolarmente famosa nel periodo Edo per la sua baia punteggiata di isole verdeggianti (isole di pini, come si traduce letteralmente il suo nome), nominata una delle tre viste più belle del Giappone (Nihon sankei). Le altre due sono il santuario di Itsukushima sull'isola di Miyajima (pref. di Hiroshima) e la striscia di sabbia di Amanohashidate (pref. di Kyoto).

Vista della baia di Matsushima dall'isola di Fukuura (Aprile 2019)

Oltre alle riconosciute e innegabili bellezze naturali, che lasciarono senza parole perfino il grande poeta Matsuo Basho, Matsushima è ricca anche di storia e cultura. Il tempio Zuiganji risale all'anno 828 ed è uno dei maggiori templi Zen del Tohoku. Il piccolo padiglione Godaido è persino precedente, fu costruito nell'807 su una piccola isola collegata alla terraferma da uno dei suoi due ponti rossi. Un'altra piccola perla nel panorama artistico e culturale di Matsushima è la casa da tè Kanrantei, affacciata sul mare, in cui si può sorbire una tazza di maccha accompagnata, se si vuole, da un buon dolce wagashi.

Ponti di accesso al padiglione Godaido - Matsushima (Aprile 2019)

Per Matsushima è bello camminare, senza fretta e senza pensieri. Una visita molto rigenerante è quella all'isola di Fukuura, collegata alla terraferma da un lungo ponte rosso (accesso a pagamento, 200 yen). Sull'isola si può scegliere tra diversi percorsi, dal più facile e accessibile anche ai passeggini, a quello più "avventuroso" e lungo. Il tempo di percorrenza va dai 30 ai 60 minuti, nulla di troppo impegnativo, e il panorama ripaga di tutto.

Daruma omikuji del tempio Benzaiten - isola di Fukuura (Aprile 2019)

Consiglio decisamente la visita di Matsushima, possibilmente anche con un pernottamento che permetta di godere dello spettacolo del sole che sorge sull'acqua e dietro le isole di questo infinito spettacolo naturale.

Accesso alla baia di Matsushima:
Di norma si consiglia di utilizzare la fermata di Matsushima Kaigan, mentre io sono scesa a Matsushima. Quello che cambia è il tempo che occorre per raggiungere la zona della baia, 2-3 minuti nel caso della stazione consigliata contro i 20-25 dell'altra. I treni per Matsushima Kaigan sono però più lenti, per cui alla fine non cambia molto.

venerdì 12 aprile 2019

Tohoku: Aizuwakamatsu

Nella parte interna della prefettura di Fukushima, ben protetta dalle montagne su ogni lato, sorge la cittadina di Aizuwakamatsu. Da Tokyo con il mio pass (ne ho parlato ieri qui) ho preso un treno Shinkansen Yamabiko per Koriyama, e da lì un locale della linea Ban'Etsu West per Aizu-Wakamatsu (la stazione JR separa il nome, è importante saperlo per la ricerca degli orari). In tutto ho impiegato poco meno di 3 ore, divise circa a metà tra i due treni.

Tohoku JR Pass e ingresso a Tsurugajo

La linea Ban'Etsu si snoda in un percorso tranquillo in mezzo a colline e montagne boscose, dove l'inverno non si è ancora del tutto ritirato. A bordo rotaie e sui pendii la neve era ancora lì a gufare sulla mia ricerca di fiori per fare hanami, e infatti... ma andiamo con ordine!
Ad Aizuwakamatsu si respira aria di storia, non solo di montagna: il castello della città è stato teatro di una strenua difesa contro il nuovo governo Meiji nel 1868, terminata in una tragica resa, ma dalle ceneri della battaglia è risorto, circa un secolo dopo, più bello che mai. Il tetto di tegole rosse del castello Tsurugajo (castello della gru bianca) è unico in tutto il Giappone, e al suo interno è custodito un museo storico di tutto rispetto, che espone anche alcuni splendidi kabuto (elmi samurai), personalmente i più impressionanti mai visti per foggia, dimensione e conservazione.

Susino in fiore e Tsurugajo - Aizuwakamatsu (Aprile 2019)

Una storia particolarmente tragica, sentita e ricordata a proposito della sconfitta del clan Aizu è quella del gruppo chiamato Byakkotai, (Corpo della Tigre Bianca) formato da 19 ragazzi tra i 15 e i 17 anni. Questi giovanissimi guerrieri, avvistando dalle colline il castello in fiamme, si tolsero la vita con le loro stesse armi. La scena è ripresa da molti nishikie del periodo, alcuni dei quali in mostra nel castello, dove sono esposti anche i ritratti fotografici di tutti i ragazzi.

Stazione di Aizu-Wakamatsu

La fortuna di Aizuwakamatsu fu decisa proprio dal primo grande capoclan Aizu, che favorì le attività commerciali legate alla produzione di sakè e di lacca, due importanti produzioni della zona ancora oggi dopo circa 400 anni. L'artigianato locale è anche famoso per alcuni giocattoli tradizionali molto apprezzati anche come portafortuna: sono gli akabeko, piccole riproduzioni di mucche di colore rosso e con la testa ondeggiante. Akabe è anche il nome del bus turistico che porta al castello. Hanno anche un bus che gira in senso inverso e si chiama Haikara-san, ma nessuna Benio è ritratta sulla sua livrea (qualcuno sa di cosa sto parlando?).

Il bus Akabe - Aizuwakamatsu

giovedì 11 aprile 2019

Partire è un pò dormire

Quando ci troviamo a viaggiare verso il Giappone dall'Italia il fuso, quando va bene come ora, è di +7 ore. Normalmente si decolla al pomeriggio e si atterra al mattino (giapponese), per cui se sommiamo le ore di anticipo con cui ci si deve presentare in aeroporto e la giornata piena che si ha davanti all'arrivo si può facilmente fare il giro dell'orologio, e ancora un pò.
La voglia di toccare il letto appena si tocca terra è forte, ma chi viaggia deve esserlo ancora di più: se si vuole recuperare il jet lag in tempi ragionevoli e non risentire della stanchezza troppo a lungo, il consiglio è dormire almeno 4 ore in volo e poi aspettare fino a sera (giapponese) prima di lasciarsi andare al meritato riposo.
Anche i ritmi dei pasti sono importanti, quindi conviene sforzarsi di mangiare anche poco ma all'ora corretta, e continuare così per tutta la durata del soggiorno. Cibo e riposo sono collegati, non si possono fare le cose a metà.
Bene, detto tutto ciò, ecco come è andata a me "a 'sto giro": in volo ho dormito 2/3 ore, a fatica, e in tutta la giornata ho toccato poco cibo vero, attratta dal nuovo frappuccino stagionale e poco ispirata da altro. Ho due occhiaie che se passassi dallo zoo di Ueno mi metterebbero a far compagnia ai panda, ma resisto.

Panorama dall'aereo, con Fuji in lontananza

Quando ho parlato per la prima volta di questo viaggio sul blog (qui) avevo lasciato alcune domande aperte, quindi vediamo di evaderne almeno una: avrò preso un JRP, ovvero un Japan Rail Pass, sorta di biglietto aperto per usare i treni in un determinato periodo? L'ho fatto! Stavolta però non il solito pass valido per tutte le 4 isole principali: circa 2 settimane fa ho acquistato un pass regionale, il JR East Tohoku Area Pass, che permette di visitare la regione nord-orientale del Tohoku in 5 giorni non consecutivi nell'arco di 14 giorni. E' un pass estremamente conveniente, soprattutto per l'utilizzo frammentabile a piacimento. Se comprato online direttamente dal sito della JR East è anche scontato.
Inizierò a sfruttare il mio pass domani, oggi sarebbe stato sprecato, quindi vi farò aspettare ancora un pò per le prossime risposte. Nel frattempo però vi lascio con un saluto speciale da parte di un jizo-sama. Ja ne!

Jizo-sama al tempio Zojoji, Tokyo (Aprile 2019)

venerdì 5 aprile 2019

Vivere e viaggiare in armonia con le stagioni

In una giornata fredda e uggiosa come oggi il pensiero della partenza è più che mai un pensiero felice.
Mentre a Tokyo e Kyoto i ciliegi hanno ormai dato il meglio di sé e la rete si è riempita di testimonianze foto e video di questo grande evento, le Alpi giapponesi e il nord dell’arcipelago si preparano al loro turno per lo hanami 2019.

Uno dei festival giapponesi più famosi e frequentati in questa stagione si terrà tra una decina di giorni proprio tra le montagne dello Honshu centrale, nella regione di Hida: il Takayama Matsuri di primavera non è solo contemplazione della natura e gioia dello stare insieme, è anche un tripudio di arte, professionalità, antiche tradizioni e moderna, impeccabile organizzazione. In questa città di montagna non si perde occasione per fare festa, e così in ottobre si replica con l’altrettanto vivace versione autunnale, a cui anni fa ho avuto la fortuna e il piacere di partecipare mentre facevo ricerche per la mia tesi.

Uno yatai del festival d'autunno di Takayama (Ottobre 2006)

In Giappone più che altrove è importante programmare il proprio viaggio in accordo con le stagioni e gli eventi a esse collegati. Molto qui è legato al trascorrere del tempo, al ritmo della natura che determina anche il ritmo della vita rurale e culturale, e tante sono le occasioni in cui i giapponesi scandiscono questo ritmo con rituali ancora vivi e sentiti. Non solo lavoro, tecnologia e stress, insomma. E un turista può (deve!) certamente approfittare di questi particolari momenti per visitare il Paese in gran spolvero e conoscere questo suo grande popolo propenso a fare festa appena possibile.