Nota: post scritto ieri 28 marzo, quindi dove vedrete “ieri”
mi riferisco al 27 e così via. Buona lettura!
Ieri ci siamo svegliati con la pioggia, così abbiamo dovuto
rimandare un incontro a Ueno con amici e ci siamo dati a una tranquilla
giornata di gironzolamento senza impegno tra i negozi di Akihabara, il
cosiddetto quartiere dell’elettronica, e Nakano, la mia cara vecchia casa.
Prima abbiamo provato la colazione giapponese offerta dal
ristorante di tenpura e sushi del nostro albergo… dire che “ci abbiamo provato”
è più che giusto, non siamo riusciti a mangiare molto e ci siamo convinti a
tornare alla colazione “americana” dell’altro ristorante interno. Akihabara era
semideserta rispetto al solito, tanto che abbiamo preso un caramel macchiato di
rito da Starbucks e poi ci siamo aggirati tra le strade senza alcuna ressa per
finire al Gundam Cafè verso pranzo, senza trovare coda né pieno all’interno.
Diciamo che il nostro “Amuro Ray lunch” non era il massimo, ma si sa che in
certi posti si va per l’ambiente (in questo caso, otaku 100%).
Prima di raggiungere Akihabara, nello Hokkaido Plaza della stazione di Tokyo, abbiamo fatto un’amara scoperta! Siamo entrati quasi per caso chiedendo se si potesse prenotare il giro sulla nave rompighiacci Aurora, ad Abashiri. Era uno dei nostri regali di nozze, Marco ci teneva, avevamo già prenotato i treni per andare e tornare da Sapporo e avevamo programmato la gita ad Abashiri pe ril giorno 29… avrete capito che non ci andremo. Il fatto è che sì, era possibile prenotare, ma quando la gentile signorina ha chiamato l’ufficio di Abashiri per avere conferma della disponibilità dei posti ha ricevuto la seguente risposta: sì, ci sono posti liberi, ma non c’è ghiaccio. Ovviamente abbiamo detto che in questo caso non ci interessava… ma vi pare?? Una nave rompighiaccio che non ha ghiaccio da rompere, cosa ci saliamo a fare?? Peccato!
A Nakano abbiamo scoperto che la stazione è stata rinnovata
e trasformata, si è aggiunto un Marui Marui (catena di grandi magazzini), un
nuovo teatro e anche Nakano Broadway ci è sembrata diversa, più ordinata e
vitale. Alcuni negozi sono cambiati, come sempre, ma i fondamentali sono
rimasti: Cozy Corner per le torte migliori e il negozietto di taiyaki dall’altra
parte della galleria per la gioia di Marco.
In serata la pioggia è cessata, così dopo un salto in albergo siamo usciti a cena in quel di Shibuya. Eravamo curiosi di vedere come fosse cambiata la stazione, dopo aver saputo (grazie Kiruccia :*) che l’uscita Hachiko era tra l’altro stata chiusa. E ora, dove ci si ritroverà? Che fine avrà fatto la statua di Hachiko? A prima vista in stazione non sembrava essere cambiato molto, anche se ora ci sono corridoi più funzionali e spaziosi, non ci si intralcia più per entrare/uscire/fare il biglietto, e tutte le linee sono raggiungibili dallo stesso “ingresso”. Hachiko c’è ancora, sempre circondata dalle persone che usano la statua come punto di incontro, solo che ora per arrivarci devono passare dall’attraversamento pedonale più affollato e noto del Giappone… insomma, tutto è bene quel che finisce bene.
Stamattina invece sveglia presto, destinazione: Hokkaido! Anche se non andremo ad Abashiri avremo il nostro da fare tra Sapporo, Hakodate e dintorni. Il viaggio è stato lunghino (9 ore in tutto), ma tranquillo. Abbiamo preso il nostro primo Hayabusa, lo shinkansen che a pochi giorni dalla sua inaugurazione era stato costretto a un fermo di qualche mese a causa dello tsunami. Come sempre per mezzi di questo tipo il treno è bellissimo, spazioso e silenzioso, ma dobbiamo fare un appunto: non esiste un vano bagagli all’inizio della carrozza, come invece c’è su altri treni a lunga percorrenza. Noi che viaggiamo con due valigie non siamo stati particolarmente felici della scoperta, e immaginiamo che il disagio non sia solo nostro. Non parliamo poi della temperatura equatoriale all’interno delle carrozze (almeno 26°), che ci ha fatto fare una discreta sauna. Ecco, gli appunti sono diventati due. Male, Hayabusa!
Da Morioka in sù abbiamo visto la neve, che a Sapporo è ghiacciata in cumuli ai lati delle strade ma senza dare troppo fastidio.
Una buona cena a base di udon fatti a mano ci ha rimesso in
sesto e anche in pace col mondo, in un locale con un rassicurante “vietato
fumare” per tutti (nota dolente dei ristoranti giapponesi).
Domani andremo alla riscoperta della città che ci era tanto piaciuta 3-4 anni fa, restate con noi!
Nota n.2 dal “presente”: vi aggiorneremo di nuovo a blocchi a partire da domani (quello vero =D), purtroppo la connessione in camera non funziona e dobbiamo approfittare del wifi nella hall, non molto comodo. A presto!
Domani andremo alla riscoperta della città che ci era tanto piaciuta 3-4 anni fa, restate con noi!
Nota n.2 dal “presente”: vi aggiorneremo di nuovo a blocchi a partire da domani (quello vero =D), purtroppo la connessione in camera non funziona e dobbiamo approfittare del wifi nella hall, non molto comodo. A presto!