Quando all'addetta dell'ufficio informazioni avevamo chiesto cosa si potesse fare l'1 quella ci aveva risposto (traduco testualmente): "I giapponesi vanno al santuario", indicando un punto nella cartina della città chiamato "Hokkaido Jingu". In effetti non esagerava: tutti i giapponesi nel raggio di almeno 50 Km penso fossero lì, e tra loro naturalmente c'eravamo anche noi!
Dopo una colazione in camera molto rilassata, non essendoci molto da fare il primo dell'anno a Sapporo, ci siamo avviati verso la metropolitana; tre fermate, poi cambio in Odori per la linea che porta al santuario, l'arancione. Già alla fermata prima, quella della stazione di Sapporo, le persone sul treno sono aumentate, ma sul treno successivo erano decisamente di più, e quando siamo scesi (tutti alla stessa fermata, quella del santuario) eravamo una tranquilla folla di diverse centinaia di persone, tutte pacatamente incolonnate verso la piccola uscita della metro. La folla era composta da ogni tipo di persone: ragazzine, famiglie con bambini, persone anziane, tutti allegri e diretti verso la stessa meta: impossibile sbagliare direzione, ci siamo fatti guidare da loro senza neanche chiederci se fosse la strada migliore.
Ad un certo punto il gruppo compatto si divideva: una parte proseguiva sul marciapiedi (che come sapete è sempre un pò rischioso, innevato e ghiacciato) e una parte si addentrava nel Maruyama Koen (parco) seguendo un sentiero nella neve scavato da tanti altri passi prima dei nostri, largo a malapena per due persone affiancate. Noi ci siamo diretti attraverso il parco, ed era bellissimo vedere le persone serpeggiare tranquille in mezzo alla neve, tutte nella stessa direzione, verso un traguardo ancora invisibile.
Alla fine del parco si tornava sul marciapiedi (accidenti!), ma da lì poco mancava al torii di ingresso: il santuario dello Hokkaido è grande, ma per proteggerlo dal tempo atmosferico poco clemente era stato tutto incellophanato! Difficile avvicinarsi alla fonte in cui ci si purifica lavandosi mani e bocca, completamente circondata di persone desiderose di entrare come si conviene nel santuario, così noi abbiamo tralasciato la procedura: tanto siamo impuri ugualmente, per di più non siamo passati sotto al torii ma l'abbiamo aggirato da un lato... che i kami ci perdonino! ;P
Nel tornare verso la metro abbiamo notato che proprio accanto all'uscita c'era un altro santuario, completamente snobbato da tutti: eh, la forza della notorietà!
Dopo il pranzo in albergo con gli "avanzi del cenone" e un pomeriggio di tranquille passeggiate e shopping (100yen shop!), siamo andati verso la torre della tv per vedere le tanto vantate illuminazioni: dalla torre della tv partono diversi spazi verdi che dividono le strade in due (ora sono bianchi, più che verdi), in cui sono sistemate diverse piattaforme di luminarie, tutte a tema Hokkaido e natura: qui sono una rarità, da noi sarebbero poco più che apprezzate, ma non così tanto fotografate.
Per raggiungere la torre siamo scesi alla fermata precedente, quella di Susukino, considerato il più grande quartiere dei divertimenti a nord di Tokyo. Pur non essendo paragonabile a Shibuya, Shinjuku o altre zone della capitale, Susukino è un allegro e colorato susseguirsi di karaoke, pachinko, insegne luminose, gallerie di negozi, frequentato dai giovani della capitale del nord. Un bel posticino, dove Marco ha voluto provare l'ebrezza del pachinko: entrati in uno di questi, siamo subito scappati dal primo piano, dove nonostante le poche persone c'era una gigantesca cappa di fumo, e siamo saliti verso gli altri piani; i pachinko tradizionali però erano sotto, assieme ai fumatori accaniti, mentre sopra c'erano slot machine di ogni tipo, ma a noi non interessavano. Morale, ce ne siamo andati senza provare nulla, magari sarà per un'altra volta (se troviamo un pachinko con divieto di fumo, cosa forse impossibile).
Il mattino dopo ci aspettava la partenza per Kushiro, città a est dell'isola, ultima tappa prima del rientro. Abbiamo salutato così Sapporo, personalmente un pò a malincuore perchè la città mi è piaciuta molto e avrei voluto vederla meglio (con i musei aperti, mannaggia). Bisogna però sempre lasciare qualcosa da vedere la volta dopo, quindi nessun rimpianto: arrivederci Sapporo!
P.S.: niente foto per ora, rimedieremo il prima possibile. Ma ci state ancora seguendo? Ormai siamo agli sgoccioli...! Ciao a tutti!